Skip to main content

Avete presente quello strano formato di foglio di Office Word chiamato “Lettera”? Quello che assomiglia a un A4, ma in realtà è un A4 tozzo? Quello che ogni tanto word ti stampa il documento in quel formato e ti esce tutto compresso e tu smadonni? Ecco, un A4 misura 21 x 29,7 cm. Quel foglio maledetto e ingannevole misura 21,6 x 27,9 cm. Il formato “Lettera” è l’A4 d’America, lo trovi dappertutto, nel senso che proprio uno sostituisce l’altro. Però il formato lettera qui non misura 21,6 x 27,9 cm, bensì 8,5 x 11 inches. E questo è solo l’inizio: l’inizio della fine. 

Qui entri in un tunnel senza ragione e senza luce in fondo, un turbinio di unità di misura, un vortice che ti contorce le meningi. Qui realizzi che la vita è piena di misure, dall’alba al tramonto. Solo il sonno può dare ristoro per qualche ora, a meno che non si popoli di incubi sul tema. 

L’uomo su questa terra ha una smania incredibile di misurare e ha misurato praticamente ogni cosa e costellato l’universo mondo che abita di misure. Ma, evidentemente, a est sono partiti con un’unità, mentre a ovest, con la stessa identica smania, se ne sono inventata un’altra. Di mezzo c’è l’oceano, dove queste unità si incontrano e scontrano tornando in un brodo primordiale magmatico ed enigmatico. In una parola: il pressapochismo. E adesso la situazione è confusa, alquanto.

Prendiamo una giornata tipo.

Esco di casa. Capperi, freddo oggi. Quanti gradi ci saranno? 19. Fahrenheit. Per convertire i gradi Fahrenheit nei nostri Celsius è molto semplice: fai “numero di gradi Fahrenheit meno 32 diviso 1,8”. -7. Sì, in effetti freschetto…

Per riscaldarmi il cuore, mi concedo una colazione al bar. Muffin, caffè e succo d’arancia per due, offro anche a Tommy, oggi mi sento generosa. Pago totale $ 15,20. Porgo la carta al cameriere che si reca alla cassa, striscia, mi porta la ricevuta dove c’è da aggiungere la mancia. Toh, arrotondiamo, va bene la generosità, ma non esageriamo: $ 16. Quindi la banca mi notifica con un primo SMS la spesa di 14,29 €, con un secondo SMS la spesa effettiva di 14,99 €. Commissione totale 0,25+0,26 €. Oggi. Perché se fossi andata ieri o andassi domani, l’SMS mi notificherebbe un’altra cifra di certo, a parità di spesa in $. La fregatura non ha prezzo, ossia è proprio incommensurabile. Ti entra dentro, nelle viscere. 

Intanto si va discorrendo, Tommy esordisce: “Be’ al College, con la storia della mensa, alla fine del primo anno avevo mangiato per 20 Pound. Praticamente ero una palla di lardo”. Wow! Molto economico… sì immagino che, avendo pagato così poco per tutto l’anno, uno poi si strafoga. Ma fammi capire una cosa… perché mi parli di Pound? Cioè è un modo di dire o pagavate in sterline inglesi??? “No Chiara per Pound intendo peso. Cioè sono ingrassato di 20 libbre, circa 10 chili”. Per la precisione sono 9,07185 kg. Be’, buon appetito, Tommy.

Mi metto al lavoro, leggo paper e articoli vari; la mia ricerca parla di spazi a uso ufficio, tenendo in debito conto anche le dimensioni di questi spazi. Posso dirvi che in generale gli uffici americani sono un po’ più spaziosi dei nostri – sarà perché le dimensioni di chi li abita sono anch’esse un po’ maggiorate. Comunque, un manager standard occupa di media uno spazio di 106 piedi quadrati. Un piede quadrato è uguale a 0,092903 metri quadrati. Quindi sappiate che, qualora ambiste a una carriera da manager qui in nord America, potete aspettarvi comodi 9,9 metri quadrati tutti per voi. 

Vado al supermercato. Dai prendo un po’ di pasta, siamo in 5 stasera, un pacco da mezzo chilo direi ottimo. Prendo il pacco, dò un occhio agli ingredienti, giusto per accertarmi che non mi abbiano aggiunto strane vitamine e/o additivi malcelati. Mi scappa l’occhio sul peso: 16 oz (1 lb). Per convertire le once in grammi si effettua un calcolo non troppo immediato: 1 oncia è uguale a 28,3495 grammi. Per farla più comoda, grazie all’“1 lb” tra parentesi come generoso suggerimento: 1 libbra è uguale a circa 454 gr. Quindi ho in mano un pacco da 454 grammi di pasta e, nonostante i numerosi minuti che sono passati tra un calcolo e una conversione, sempre cinque persone siamo, a cena. Che faccio? Lascio o raddoppio? Ditemelo voi.

Passo al reparto latticini. Mi appropinquo verso lo scaffale del latte, cercando una confezione di dimensioni umane: un quarto. Sì, ecco, un quarto di gallone è decisamente la mia taglia preferita di latte. Considerando che un gallone corrisponde a 3,79 litri di liquido, un quarto di gallone sono pressappoco 946 ml. Il pulcino del gallone, in pratica. Resta da capire quanto misura la gallina…

Torno a casa, penso di preparare una torta al cioccolato in stile tenerina per la serata. Ingredienti: 200 gr di farina 00; 250 gr di zucchero; 75 gr di cacao amaro; 450 gr di latte; un bicchierino di olio di semi di girasole (circa 40 gr); una bustina di lievito per dolci. Tracce di bilancia: nessuna. Sono tuttavia dotata di simpatiche coppettine stile matrioska, che si classificano in 3 categorie principali: “cucchiaino da the”, “cucchiaio da tavola” e “tazza”. Gli americani hanno ben pensato di standardizzare queste misure, perché sono dei rigorosi, dei maniaci della procedura. Non è che io uso il mio cucchiaino e tu il tuo, che il mio è NKUDӒΪLX dell’IKEA e il tuo è quello della nonna in argento coi bassorilievi. Non è che io uso come tazza il bicchiere della Nutella e tu c’hai il vasellame in porcellana cinese regalato dalla consuocera del nipote della prozia. Giammai! Quindi: un cucchiaino da the misura 5 ml, un cucchiaio da tavola 15 ml e una tazza 235 ml. Poi, per facilitarti e scongiurare il rischio di scivolare nell’imprecisione, ci sono anche ¼ di cucchiaino, ½ di cucchiaino, ¼ di tazza, 1/3 di tazza, ½ di tazza. Ok, tanti auguri con le proporzioni, cerco una ricetta americana… che altrimenti la torta è pronta per domattina a colazione.

Andiamo a giocare a bowling, per entrare a pieno regime nella cultura locale. Vanno noleggiate le scarpe. Numero? 7,5. Che corrisponde al 38 donna europeo. Se infatti fossi un uomo con il piede di fata, qui dovrei chiedere un 6, che equivale al 38 uomo europeo. Vabbé… Ciao. Del tutto fuori da ogni logica.

Prima di coricarmi, penso che sarebbe proprio l’ora di iniziare a girare un po’ l’America. È interessante documentarsi su quanto distano le principali destinazioni turistiche dal posto sperduto nel quale mi trovo. NYC: 220 miglia. Philadelphia: 220 miglia. Washington D.C.: 330 miglia. Boston: 350 miglia. Montreal: 350 miglia. Toronto: 350 miglia. A ben vedere, l’ombelico del mondo pare trovarsi a Ithaca. Vi è tuttavia meno evidenza riguardo all’effettiva distanza tra Ithaca e le città sopra menzionate. Potrei forse farmi aiutare dal Jova, che di ombelico del mondo se ne intende… Ad ogni modo, l’equivalenza è: 1 miglio = 1,60934 km. Da ciò risulta che i chilometri che mi separano da New York e Philadelphia sono circa 350. Boston, Montreal e Toronto distano suppergiù 550 chilometri da qui, mentre Washington poco meno, sui 530. Buon viaggio e buona notte!

Tradotto in soldoni, quello che conta veramente nella vita, poi: la fatica. Io arrivo esausta. Chiedo pietà.

Lancio una proposta. Dopo pollici, fahrenheit, dollari, piedi, libbre, once, galloni, tazze e matrioske, miglia e compagnia bella… perché non ci mettiamo a misurare il mondo a spanne? Ve ne prego. Ognuno con la sua spanna e una pacca sulla spalla.